Francesco Avogadro di Valdengo, AD di Staf, sin dalla fondazione dell’azienda si è occupato della gestione commerciale dei key account, di testare e impostare i fornitori di materie prime, di risolvere le problematiche segnalate dai clienti, intervenendo anche sulle loro attrezzature.
STAF srl nasce nel 1995 grazie alla volontà di Cesare Filippazzi e Francesco Avogadro, entrambi ex dipendenti di Step. La produzione aziendale ebbe così inizio e subito prese il via anche la produzione di etichette già stampate con dati variabili, settore che si sviluppava anche in quegli anni.
Dal 2006 Staf si è trasferita nello stabilimento attuale e nel 2019 è arrivata l’acquisizione da parte del Gruppo Finlogic.
Qual è la cosa che più la emoziona nel suo lavoro?
Nel mio lavoro ci sono due cose che mi danno grande soddisfazione: la prima è come tradurre in concreto un progetto solamente pensato; la seconda, molto gratificante, è risolvere un problema personalmente da un cliente in difficoltà, fornendo consulenza e disponibilità ad ampio raggio.
La mia disponibilità e quella dei responsabili produttivi e commerciali è sempre stata ampiamente apprezzata dalla nostra clientela che ha sempre riconosciuto a STAF srl un alto grado di professionalità.
Qual’è l’importanza (e perché) delle etichette 3M?
Parlando di etichette 3M bisogna fare una premessa: da sempre 3M è riuscita a fare approvare i suoi materiali speciali per svariate applicazioni, dall’automotive alla chimica all’elettronica ecc.
3M ha materiali che oltre ad essere molto particolari e molto costosi sono anche di difficile trasformazione, per questo abbiamo studiato sistemi per la fustellatura di tali prodotti, riuscendo a produrre etichette resistenti e durevoli che molti nostri concorrenti non trattano per l’eccessiva difficoltà di lavorazione in rapporto alla richieste di mercato.
Potrebbe raccontarci un episodio che esemplifichi le personalizzazioni aziendali che solo Staf riesce a fornire?
Con piacere. Una richiesta che anni fa ci fu fatta e che sembrava di difficile soluzione era relativa alle etichette nel settore della sanità. L’esigenza era di avere dei marker per la individuazione dell’avvenuta sterilizzazione degli strumenti chirurgici. Facemmo delle ricerche per degli inchiostri che fossero funzionali a tale scopo e, dopo alcune prove, individuammo un produttore che ci fornì 4 tipologie per altrettante applicazioni specifiche: sterilizzazione in autoclave, sterilizzazione con gas plasma, sterilizzazione con ossido di etilene e con raggi gamma.
Un altro prodotto che richiese un approfondito studio fu un’ etichetta che presentava al suo interno una zona senza il frontale: l’etichetta veniva applicata su una apparecchiatura e in una parte di tale apparecchiatura si doveva poter accedere con un cacciavite o altro strumento quindi c’era la necessità di avere nell’etichetta un foro aperto per l’accesso di tali strumenti).
In quale direzione sta andando secondo lei il mercato delle etichette?
Quello che vedo oggi nell’evoluzione delle etichette è l’incremento delle cosiddette “etichette intelligenti“, cioè etichette dotate di RFID, che dovrebbero andare a sostituire o ad integrare i codici a barre tradizionali.